TORNANO LE CONTAMINAZIONI MUSICALI
Dopo il successo e l'entusiasmo del concerto dell'anno scorso, torna la stravagante e super variegata band NeaCo'.
Nel parco termale, una divertente serata musicale con la musica napoletana al ritmo di jazz, blues, tango... come non te la aspetteresti mai
Domenica 24 Giugno 2018, ore 21:00
Neapolitan Contamination propone i brani più celebri Napoletani in modo nuovo e particolarissimo, nell'incantevole cornice del parco delle Stufe di Nerone, Domenica 24 Giugno2018, alle ore 21:00.
L’ascoltatore viene condotto in un viaggio tra i continenti e gli stili musicali, dall’Europa al Medio Oriente, all’Africa centrale, fino al Nordamerica del gospel, del blues, del jazz e del funky, al Centroamerica del calypso, del reggae, della rumba, e giù giù fino al tango argentino.
Avreste mai immaginato un Surdato `nnammurato che canta “Oje vita, oje vita mia” in blues? O che la fascinosa Brigida cui è dedicata la canzone A’ Tazza `e cafè possa non essere di Napoli (dove si beve il migliore caffè del mondo) ma della Giamaica (dove cresce la migliore pianta di caffè del mondo)?
O, ancora, che i “guagliune e’ malavita” di Guapparia assomigliano a quelli di Fred Buscaglione?
Avreste mai pensato che il Take Five di Paul Desmond & Dave Brubeck – con il suo modernissimo ritmo di cinque/quarti – avrebbe potuto un giorno vestire le parole della più antica canzone napoletana, Te voglio bene assaje? Tutto questo – e molto altro ancora – accade per effetto della Neapolitan Contamination.
Perché la Contaminazione e Napoli? La Contaminazione implica un contatto fecondo ed è un motore di civiltà, perchè si impara sempre di più da chi è “altro da sé” che dai propri simili.
Napoli è un luogo-simbolo dove la Contaminazione ha potuto operare con particolare vivacità, avendo radici antiche nei secoli e matrici molteplici nei luoghi di provenienza. La Città assorbe queste contaminazioni come una spugna, le metabolizza, poi le diffonde, esportando ‘napoletanità’ in tutto il mondo e in qualche modo restituendo, arricchito, a ciascuno il messaggio di civiltà che ciascuno ha contribuito, in parte, a creare.
Il progetto Neapolitan Contamination riproduce questa dinamica con la Canzone napoletana, proponendo i suoi brani più celebri in modo nuovo e particolarissimo. L’ascoltatore viene condotto in un viaggio tra i continenti e gli stili musicali, dall’Europa al Medio Oriente, all’Africa centrale, fino al Nordamerica del gospel, del blues, del jazz e del funky, al Centroamerica del calypso, del reggae, della rumba, e giù giù fino al tango argentino. Il pubblico viene stimolato - dall'esecuzione musicale e dal racconto che la accompagna - ad esplorare ‘dentro’ ciascuna canzone, per trovarvi un ‘seme di contaminazione’, un elemento di globalizzazione, di universalità, capace di trasporre il brano musicale in un contesto antropologico, geografico, culturale, ideale del tutto diverso. La canzone si evolve e si trasforma geneticamente, pur nel sostanziale rispetto del testo (e quindi del messaggio) originario. È un modo per onorare un glorioso passato in chiave evolutiva, guardando al suo futuro.
Articolo originale su napolimagazine.com
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